mercoledì 21 novembre 2007

Federalismo portuale, interviene il movimento "Obiettivo Nord Ovest"


Danilo Formica, portavoce provinciale del movimento "Obiettivo Nord Ovest" interviene sul federalismo portuale. Di seguito alcune considerazioni.

Il federalismo portuale, tanto atteso dai liguri, ha fatto, in questi giorni, importanti passi in avanti, grazie anche al lavoro del Presidente della Regione Burlando, che, con coraggio, ha promosso e sostenuto il progetto a Roma. Non bisogna, però, cantare vittoria troppo presto, in quanto non è stata ancora resa nota quale sia la somma che rimarrà sul territorio e quale confluirà nelle casse di Roma. In questo senso occorre un cambiamento sostanziale!
Due considerazioni:
a) tra 2005 e 2006 il porto di Genova ha perso il suo storico primato nel Mediterraneo a favore di Barcellona e Valencia;
b) a fronte di 0,64 euro di "diritti portuali" per tonnellata movimentata a Rotterdam, 0,78 a Valencia, 0,89 a Marsiglia e 1,05 a Barcellona, ai porti liguri restano solamente 0,18 euro.

Analizzando questi dati si evince che pochi centesimi in più trattenuti sul nostro territorio non sarebbero sufficienti a rendere i nostri porti competitivi con il resto d'Europa ed un provvedimento poco risolutivo si trasformerebbe in semplice propaganda politica. Riteniamo, inoltre, un grosso errore, l'intenzione del Presidente dell'Authority di Savona di creare un solo comprensorio portuale tra Genova e Savona, in quanto un "cartello" porterebbe soltanto all'immobilismo e all'inefficienza

Al contrario, una volta ottenuta l'autonomia finanziaria, la concorrenza tra i porti liguri favorirebbe la "gara" all'offerta dei maggiori servizi ed ai prezzi minori, si investirebbe il capitale per migliorare le infrastrutture e si acquisirebbe maggiore competitività sul mercato portuale europeo. Per di più, con un'unica authority, si correrebbe il rischio di indirizzare tutte le risorse verso un unico territorio, a svantaggio di un'altro. Prendiamo esempio dalla vicina Svizzera e trasferiamo, al nostro sistema portuale, il "federalismo fiscale competitivo" che applicano i cantoni elvetici. Autonomia e concorrenza sono le ricette per rilanciare la nostra economia.
tratto da: Sanremonews, riviera24

martedì 20 novembre 2007

Convegno 1 dicembre a Varallo

Sabato, 1 Dicembre 2007 Convegno-dibattito a Varallo Valsesia sulla proposta di un’unione federale tra Liguria e Piemonte in una grande macroregione delle Alpi Occidentali. Appuntamento alle ore 15,00 presso l'Hotel Monterosa di Corso Regaldi, 7.
Ore 15:00 Apertura del convegno e relazione introduttiva di Giribaldi Andrea portavoce dell’associazione "Obiettivo Nord Ovest "
Ore 15:30 – 16:30 Interventi degli accreditati (5 minuti per esposizione) moderato da Sargentini Francesco del M.A.V.
Ore 16:30 – 18:30 Dibattito (tra tutti i presenti) presieduto da Giabardo Marco coordinatore Movimento Autonomista Valsesiano.
Ore 18:30 Compimento convegno, intervento di Gremmo Roberto, direttore del giornale "Piemont" e del supplemento "Valsesia Autonomista"

Leggi e Referendum: interviene 'Obiettivo Nord-Ovest'


"Si parla spesso di rafforzare i poteri del 'premier'. Ma poco o nulla di potenziare gli strumenti utili per una sovranità davvero popolare. Non tutti sanno che domenica scorsa, nonostante il silenzio della maggior parte dei mass media, è stata una giornata importante per la nostra democrazia. Per la prima volta in Italia è stata sperimentata la democrazia diretta di tipo propositivo: tramite referendum i cittadini possono esprimersi su varie proposte, se le approvano queste diventano effettivamente legge". Lo scrive Danilo Formica, portavoce provinciale di 'Obiettivo Nord Ovest' che prosegue: "Nel nostro ordinamento questo tipo di referendum non è previsto; è stato introdotto da qualche anno solo in Valle d'Aosta, dove si è tenuta la prima 'sperimentazione' referendaria. Purtroppo i cittadini, anche su suggerimento dei principali partiti locali, non sono andati a votare, non raggiungendo il 45% necessario per la validità della consultazione. Penso sia importantissimo ora portare questa “opportunità” anche al di là dei confini della Valle d'Aosta. Solo con l'introduzione di strumenti di democrazia diretta il cittadino potrà eliminare la “Casta” e tenere realmente sotto controllo i propri amministratori. Basti pensare che uno dei quesiti referendari valdostani su cui i cittadini dovevano esprimersi riguardava la realizzazione di un ospedale unico: situazione che qui da noi è stata portata avanti, dai nostri amministratori, senza chiedere alcuna opinione ai cittadini. Purtroppo invece tutto questo qui da noi è fantascienza ed il cittadino viene interpellato solamente ogni 5 anni per scegliere se è meglio un simbolo che un altro. Ma realmente poi in quei 5 anni che poteri ha di controllo su quei amministratori che ha fatto eleggere? Con il referendum propositivo il cittadino potrebbe sostituirsi al legislatore, ma soprattutto dare un segnale chiaro alla politica 'O ci fate le leggi che ci servono, o ce le facciamo noi!'".
tratto da: Liguria Notizie, Ivg.it

lunedì 19 novembre 2007

Varallo Sesia: un sanremese alla proposta di macroregione


Sabato 1° dicembre si terrà in Piemonte, a Varallo Valsesia, un dibattito sulla proposta di federazione di Liguria e Piemonte in un’unica macroregione a statuto speciale. Parteciperanno movimenti, associazioni e gruppi autonomisti, federalisti e identitari delle Comunità Liguri, Piemontesi e di tutto l’arco Alpino. Il convegno si aprirà con la relazione introduttiva del sanremese Andrea Giribaldi, portavoce del movimento politico-culturale 'Obiettivo Nord Ovest'.“Riteniamo fondamentale, ai fini della causa autonomista - dichiara Giribaldi - promuovere l’accordo del Piemonte e della Liguria per la costituzione di una grande macroregione, intesa come confederazione di comunità, ciascuna con propria identità e specificità. Politicamente, entrambe le regioni aumenterebbero il loro potere contrattuale nei confronti dello stato centrale, che, a causa della sua burocrazia e del suo immobilismo, frena lo sviluppo del nostro territorio. Per rilanciare la nostra economia e rendere più efficiente l’intero apparato amministrativo è, infatti, indispensabile conquistare l’autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria. Economicamente la nuova macroregione sarebbe seconda alla sola Lombardia ed al pari del Veneto, una realtà forte e capace di imporsi sui mercati internazionali, attraverso le oltre 450 mila imprese ed un Prodotto Interno Lordo di 144 miliardi di euro. Conquistando il 'federalismo portuale', si potrebbe inoltre impiegare il gettito fiscale prodotto dal traffico container dei porti liguri, che oggi equivale a 4 miliardi di euro l’anno, per investire in infrastrutture, innovazione e tecnologia”.

da: Sanremonews.it

giovedì 15 novembre 2007

Intervento di "Obiettivo Nord Ovest" sulla questione del terzo valico


SAVONA. 15 NOV. Pochi giorni fa il Ministro Bianchi ha di fatto fermato, per l'ennesima volta, il progetto del Terzo Valico. Progetto che per i Liguri è diventato ormai una barzelletta. Un giorno lo si fa, il giorno dopo si ferma tutto. Tale progetto risulta essere indispensabile per lo sviluppo portuale della nostra Regione, quindi è di vitale importanza la sua realizzazione. La scorsa settimana, una alleanza bipartisan tra consiglieri regionali liguri, aveva chiesto la possibilità al Governo di trattenere parte del ricavato fiscale, derivante dai porti, per finanziare appunto il Tervo Valico. Nella stessa giornata il Ministro Bianchi faceva sapere di essere contrario a questa sorta di federalismo portuale perché, a suo parere, "mette le Regioni del Sud contro il Nord" e che la ripartizione del gettito va ripartita secondo "criteri politici". Ora mi chiedo quali siano questi criteri politici. Chi decide dove destinare i soldi derivanti dalla portualità ligure? Naturalmente non un ligure. Da un recente studio della Bocconi, si evince come i porti liguri siano una risorsa non sfruttata per il nostro territorio. Infatti i nostri porti producono ogni anno quasi 4 miliardi di euro e gestiscono circa il 60% del traffico merci. Quest'estate però, direttamente al forum del Nord Ovest organizzato dal Sole24ore, le autorità portuali liguri lanciavano il loro allarme verso una carenza strutturale che penalizza il nostro mercato portuale rispetto ad altri porti d'Europa. "I costi del 'non fare' nel settore sono elevatissimi», come ricordava Oliviero Baccelli del Certet. La situazione di stallo penalizza la competitività non solo della Liguria, ma di tutto il Nord/Ovest: 800mila teus all'anno (per un totale di Iva non incassata intorno ai 2 miliardi di euro) prendono la via dei porti del Nord Europa. Attualmente solo il 15/20% delle merci viene trasportato su rotaia; una percentuale ancora troppo bassa per competere con i tempi ed i servizi offerti sugli altri mercati europei. Il Governo non ha diritto di decidere del nostro futuro. Oggi servono le infrastrutture per rimanere sul mercato ed è impensabile che, da popolo sovrano quale dovremmo essere, ci impediscano di trattenere parte di quel denaro che, per diritto naturale, dovrebbe essere nostro. Infine mi oppongo fortemente a questo sistema burocratico così centralizzato; dove la riscossione delle risorse fiscali a livello centrale comporta la centralizzazione delle clientele d'affari e, di conseguenza, la penalizzazione di alcuni territori a favore di altri.

Danilo Formica
portavoce provinciale "Obiettivo Nord Ovest"
tratto da: Liguria Notizie