Doveva essere una Finanziaria di rigore per le spese della politica, quelle che servono per fare funzionare la macchina istituzionale. Invece, come raccontano Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, nel 2008 questa voce di spesa aumenterà di 53 milioni di euro, arrivando a quasi 2 miliardi di euro. Una cifra esorbitante, viste le recenti promesse del governo di diminuire i costi della politica.Pare che i sussulti di anti-politica di questi ultimi tempi non abbiano inciso affatto sulle decisioni del governo. I costi della spesa corrente del ministero delle Finanze che riguardano il funzionamento di Camera, Senato, Quirinale, Corte Costituzionale, Cnel e Consiglio superiore della magistratura, non accennano a fermarsi. 53milioni in più rispetto al 2007 con buona pace di chi aveva chiesto qualche ridimensionamento e forse con un certo imbarazzo per chi ha studiato la Finanziaria.Ma le spese del 2007 e quelle del 2008 non sono comparabili. Chi ha predisposto il pacchetto legislativo ha accorpato voci, diviso settori, eliminato capitoli, aggiunto nuovi oggetti. E così non è facile capire dove e come cambia la spesa della politica nel dettaglio. Ma da una prima analisi della Finanziaria è chiaro che l'aumento di 53 milioni esiste. E gran parte di queste risorse vanno a incrementare la spesa per il funzionamento della presidenza del Consiglio dei ministri. Altri soldi servono per sostenere i due rami del Parlamento.Diversa è la situazione di alcuni ministeri. E' lì che si abbatte la mannaia della razionalizzazione della spesa. Molte sono le risorse che andranno perse per strada al ministero per le politiche della Famiglia (40 milioni circa). Analogo discorso per le Pari opportunità e per la Protezione civile. E nonostante gli appelli alla sobrietà della spesa divulgati con smepre maggiore frequenza dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Quirinale spende sempre di più con un balzo in un anno del 41,9%.
mercoledì 10 ottobre 2007
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