lunedì 16 luglio 2007

Le autorità portuali liguri lanciano l'allarme: siamo al collasso

Sono le Ferrovie il nodo che al momento penalizza il sistema portuale ligure, dal quale transita il 50% dell'import-export italiano via nave. Sui binari va solo una quota delle merci movimentate che oscilla tra il 15% e il 30 per cento. Gli operatori del settore sono in allarme: «Il sistema regge a stento ed è prossimo alla paralisi». È quanto emerge dal Forum sulla logistica e le infrastrutture organizzato da «Il Sole-24 Ore NordOvest».Intorno a un tavolo sono stati messi a confronto i presidenti delle tre Autorità Portuali (Giovanni Novi di Genova, Cirillo Orlandi della Spezia, Rino Canavese di Savona); l'assessore ai Porti e alle Infrastrutture della Regione Liguria, Luigi Merlo; i presidenti di Assoterminal, Luigi Negri, e di Unioncamere Liguria, Paolo Odone. Al Forum, coordinato dai giornalisti de «Il Sole-24 Ore NordOvest» era presente anche Oliviero Baccelli, vicedirettore del Certet-Bocconi che ha appena pubblicato il libro "Porti italiani. Strategie per l'autonomia finanziaria e l'intermodalità" (Egea-Bocconi, Milano).Sotto la lente sono finiti i limiti di sviluppo dell'intero sistema del trasporto marittimo, su cui - per di più - gravano le carenze infrastrutturali e il ritardo delle grandi opere (il Terzo valico su tutte). «I costi del "non fare" nel settore sono elevatissimi», come ha ricordato Oliviero Baccelli del Certet. Ed è sull'autonomia finanziaria e sulla effettiva capacità di essere sistema che si potrà giocare il futuro della portualità ligure. Il gettito fiscale prodotto dai tre scali sfiora i 4 miliardi: entro il 22 marzo è atteso il decreto interministeriale che quantificherà di quanto potranno disporre le Authority, destinando così cifre importanti allo sviluppo delle infrastrutture.L'attuale situazione di stallo - concordano gli operatori - penalizza la competitività non solo della Liguria, ma di tutto il Nord-Ovest: 800mila teus all'anno (per un totale di Iva non incassata intorno ai 2 miliardi di euro) prendono la via dei porti del NordEuropa. Da qui il forte richiamo all'efficienza rivolto alle Ferrovie dello Stato.
Il Sole 24 ORE

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